ACQUA A BENEVENTO: LA “MISSION” DI MASTELLA&GESESA AL CAPOLINEA !

La Gesesa che gestisce l’acqua di Benevento dal 1992 con la vicenda “tretracloroetilene” non chiude il trentennio di affidamento in maniera positiva. La politica sannita, come al solito, ha perso negli anni la partita più importante: ovvero quella di avere una gestione idrica  autonoma per il Sannio senza dipendere da Avellino dove l’Alto Calore spa, pieno di debiti e di personale, condizionerà non poco le scelte del nostro distretto. Anche nel campo delle acque il Sannio è fortemente marginalizzato, così come tutte le aree interne: per cui vi è la necessità di un riequilibrio delle fonti idriche sul piano regionale e scelte non eccessivamente penalizzanti sull’utilizzo futuro della diga di Campolattaro.  Per quanto riguarda Benevento al momento non vi è nessuna alternativa alle acque del Biferno: né in questi anni la politica ha lavorato ricercare nuove risorse idriche fossero pure di contenimento e per eventuale emergenze. Il problema dell’inquinamento di “Campo Mazzoni”, e probabilmente anche i pozzi di Pezzapiana, si lega anche ai mancati interventi di ristrutturazione dei predetti pozzi consentendo le infiltrazioni di tali sostanze. Certo la ristrutturazione dei pozzi, che dovevano essere abbandonati da tempo comunque, poteva risultare solo limitativa all’invasione della sostanza del tretraclorietilene nell’acqua: per tale motivo anche una mappatura delle attività imprenditoriali in zona poteva consentire altri interventi limitativi (scarichi delle lavorazioni dei materiali generativi della sostanza). Per cui, al di là del fatto contingente, è doveroso chiedere al Sindaco Mastella, ed all’ex Presidente della Gesesa Abbate, quali politiche hanno perseguito dal 2016 nell’ambito delle risorse idriche della città. Forse non sanno, oppure fingono di non sapere, che la Gesesa da quando è intervenuta Acea non ha speso un euro di investimento per realizzare un kilometro di nuova rete, e così finalmente servire tutta la periferia di Benevento: contrada Borgonero docet! Per non parlare del quartiere Capodimonte dove in cinque anni non si è voluto realizzare un serbatoio di accumulo dell’acqua necessario in caso di emergenza improvvisa. E senza dimenticare che vi è parte della città, il centro storico, servita da una vecchia rete, sia pure rimodernata, risalente agli anni trenta! In compenso abbiamo però visto crescere ed incrementare il personale, molti anche di fuori provincia, e  l’adesione di numerosi comuni della provincia sannita alla Gesesa spa con attribuzione di debitorie di bilancio che probabilmente sono passate inosservate.  Il socio privato non dà conto di nulla ed anche rispetto alla vicenda in essere, come altre, è stranamente silente ed omissivo: con l’unico intento di perseguire gli obiettivi espansionistici “romani” a qualsiasi costo. Se la “mission” della Gesesa Spa, e dell’attuale amministrazione comunale, per la vanità di pochi, è quella di accendere le lampadine (non sempre) dinanzi a qualche monumento della città siamo davvero al capolinea. Resta il rammarico che la Gesesa spa, e l’idea del Sindaco Pietrantonio che l’ha partorita, da gioiello di Benevento, con dipendenti stimati e competenti, sia oggi esclusivamente alla ribalta della città per vicende di cronaca giudiziaria. Spetterà al prossimo consiglio comunale, liberato dai lillipuzziani, e soprattutto da Mastella che ne ha ricevuto i voti per tirare avanti l’amministrazione, discutere di questi temi al solo fine di garantire ai cittadini il diritto all’acqua bene primario della persona umana.

Assoc. Benevento Libera – Luigi Bocchino, Alberto Mignone

Assoc. Città Nuova – Nazzareno Fiorenza

ACQUA A BENEVENTO: LA “MISSION” DI MASTELLA&GESESA AL CAPOLINEA !ultima modifica: 2021-04-02T17:39:52+02:00da beneventolibera
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