ELEZIONI 2015: UNA NUOVA RAGIONE PER IL SANNIO

beneventolibera_1Le regioni negli anni si sono appesantite e burocratizzate: di fatto dal centralismo statale si è passati centralismo regionale con evidenti ripercussioni negative sui territori più deboli e meno protetti dalla politica. Senza dimenticare, di recente, la vergogna dello sperpero di risorse pubbliche per fini personali e non solo che ha attraversato i consigli regionali d’Italia e che, in tanti casi, ha portato al loro scioglimento anticipato. Su una sola cosa ha ragione il Presidente Caldoro, quando non è costretto dagli interlocutori locali a parlare di “aria fritta”, ovvero che le regioni vanno eliminate procedendo ad una loro riarticolazione in aree omogenee più estese: le cosiddette macroregioni. E’ l’unica via di uscita ad una riforma dell’ordinamento istituzionale dello Stato che, vedi il caso delle province, fa acqua da tutte le parti e, cosa grave, conserva i privilegi politici piuttosto che eliminarli. L’ultima “fiches” che il Sannio può giocarsi sul tavolo è quella di partecipare e decidere, attraverso il democratico referendum tra i suoi cittadini, il proprio destino in vista proprio delle scelte future. Per quanto ci riguarda non vi è nessuna prospettiva per il Sannio in Campania soffocato com’è tra il “napolicentrismo regionale” e l’area metropolitana di Napoli: men che mai qualora dovesse permanere alla guida Caldoro che ne è stato il migliore interprete a danno delle aree interne della regione. Basti pensare che solo tra America’s Cup e Calcio Napoli sono stati elargiti contributi di decine di milioni di euro: la Campania ultima per la spesa dei fondi europei è solo, questo sì, capace di sciuparli per avvenimenti che non hanno nessuna ricaduta economica nemmeno per Napoli e dintorni. Il Sannio desertificato dalla insipienza della sua classe dirigente, che è sempre la stessa da oltre un trentennio, fortemente sottosviluppato e privo di infrastrutture degne di tal nome è nei bassifondi della classifica italiana delle province. Ha bisogno di rilanciarsi sullo scenario nazionale, di uscire dall’isolamento dal quale è stato relegato dal “napolicentrismo, di non essere più il cestino del “napolicentrismo” in materia di acqua, ambiente, e rifiuti. La questione Sannio, che dire complessa è poco, non si risolve con il collegio unico Avellino-Benevento che, tra l’altro, arriva fuori tempo massimo per le prossime scadenze ed è proposta da coloro che, in sede parlamentare e regionale, nel 2012 ci assicurarono che avrebbero messo tutto a posto e non furono capaci nemmeno di stigmatizzare l’assenza di Caldoro alla seduta di consiglio regionale sul tema a Benevento. La nuova geografia economica, sociale e territoriale del Paese pone due oggi due grandi questioni territoriali : il Mezzogiorno e la Padania. Per non perdere l’ultimo treno il Sannio deve agganciarsi ai territori ed alle comunità degli Appennini, in una nuova Macro Regione che dalle Marche raggiunga il Sannio, attraverso gli Abruzzi ed il Molise: il consolidamento della dorsale appenninica è l’unico asse di sviluppo che ci può consentire di sfruttare al meglio anche la nostra invidiabile posizione geografica. Urge creare le condizioni di un “partito di scopo” per il Sannio, per ridare la parola alla gente, per rimettere in piedi una progettualità che consenta alle imprese ed ai giovani quantomeno di esistere nel modo sociale e lavorativo. Altrimenti, per dirla con Bosco Lucarelli, il Sannio sarà solo un ricordo storico consegnato nelle mani di coloro che ci vorrebbero affidare, dopo quello sindacale,  il ruolo di continuare ad essere comprimari di Avellino anche nel campo politico.

Luigi Bocchino – Presidente Associazione “Benevento Libera”

ELEZIONI 2015: UNA NUOVA RAGIONE PER IL SANNIOultima modifica: 2014-12-28T11:21:10+01:00da beneventolibera
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